domenica 4 agosto 2013

L’informazione distratta di “Legnanonews”

di Giuseppe Marazzini
04.08.2013


Un articolo pubblicato da “Legnanonews” l’1.8.2013, inerente alla pubblicizzazione dei redditi degli amministratori sul sito del Comune, è stato scritto che ci sono anche quelli di Marazzini e Berti nonostante costoro “in consiglio comunale si erano detti contrari alla pubblicizzazione dei dati sensibili  degli amministratori”. Nell’articolo, oltre a venir data un’informazione distorta della vicenda, non si dice quali erano le criticità sollevate dai consiglieri. Un giornalismo attento le avrebbe menzionate. La modifica del regolamento per l’organizzazione e il funzionamento del Consiglio Comunale -aggiunta dell’art. 37 bis “Stato patrimoniale dei titolari di cariche pubbliche elettive di governo”-, prima di accedere in Consiglio per il voto finale, ha avuto due passaggi in commissione “Affari Generali”, il primo tenutosi il 13 febbraio e il secondo il 3 maggio di quest’anno.

Dai verbali delle due commissioni, verbali peraltro approvati, risulta che la posizione dei consiglieri citati nell’articolo di “Legnanonews” non è di contrarietà alla pubblicizzazione dei propri redditi, ma di forte critica alla metodologia sulle disposizioni introdotte dalla normativa. Con l’avvertenza che i verbali delle commissioni sono la sintesi di interventi articolati e a volte la sintesi, non volutamente, penalizza l’autenticità degli interventi.  Nella prima commissione, in ordine di intervento, il consigliere Berti, a verbale, chiede: “[…] la motivazione per cui i dirigenti, che ricevano compensi importanti per il loro lavoro e che assumano provvedimenti che comportano spese per milioni di euro, non sono soggetti alle pubblicazioni in argomento al contrario dei consiglieri che ricevono importi modesti per lo svolgimento delle loro funzioni”.

Il consigliere Quaglia, sempre a verbale, presenta “una differente versione dell’articolato da inserire nel vigente Regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale, nel testo che si allega sub A al presente verbale, procedendo ad una breve illustrazione dello stesso. Il commissario informa inoltre la commissione dei dubbi già espressi dal Garante della Privacy in merito alla pubblicazione dei dati sensibili”. Quaglia chiede anche di inviare il testo proposto al Garante della Privacy e al Dipartimento della Funzione Pubblica per acquisire i pareri.

Il consigliere Marazzini a verbale dichiara: “ […] che non condivide quanto stabilito dal legislatore in merito alla pubblicazione dei redditi: per un eccesso di trasparenza, che soddisfa la curiosità della gente, si va a violare il diritto alla privacy, senza neanche considerare il fatto che potrebbero esserci anche rischi per l’incolumità personale degli amministratori. Le informazioni che sono richieste sono già in possesso dello Stato e dell’Agenzia delle Entrate. Ritiene sia corretto che possono essere verificate ma non pubblicate (senza controlli). Propone quindi un approfondimento sotto il profilo legale-istituzionale, chiedendo, in particolare una verifica sulla costituzionalità della norma […]”.

A conclusione dei lavori il presidente della commissione, consigliere Crepaldi, mette ai voti la richiesta di Quaglia fatta a nome del gruppo consiliare del Pd, cioè quella di inviare al Garante della Privacy e del Dipartimento della Funzione Pubblica per i pareri sulla nuovo proposta di regolamento, tutti d’accordo meno Crepaldi e la consigliera Selmo che votano contro. Nella seconda commissione i lavori si svolgono più celermente anche perché le proposte fatte nella prima non hanno trovato spazio per gli approfondimenti richiesti e la discrepanza creatasi nella prima commissione fra il gruppo consigliare del Pd e l’altra parte della maggioranza si ricompone. Il voto conclusivo è che la maggioranza vota il testo dell’art.37 bis come proposto dal legislatore e la minoranza, assente Marazzini, si astiene.

In Consiglio Comunale, per quanto mi riguarda, non ho fatto altro che ribadire le criticità sollevate in sede di commissione.

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