giovedì 18 maggio 2017

SINDACO 2017 – CAPITOLO 9: OVVERO ALLA RICERCA DI POLITICI CAPACI DI FAR ELEVARE LEGNANO DA “BORGO” PROVINCIALE A CITTÀ A VOCAZIONE EUROPEA.

di Giuseppe Marazzini
18.05.2017

SICUREZZA URBANA, CI PENSA MINNITI … PER ORA NO.

Il 23 maggio prossimo ci sarà l’ultimo consiglio comunale del quinquennio Centinaio e all’ordine del giorno, ci doveva essere la modifica al regolamento di Polizia Locale. Una modifica atta a recepire le “disposizioni in materia di sicurezza urbana” dettate dal ministro dell’Interno Minniti. Precisamente il decreto n.14 del 20 febbraio 2017, “disposizioni urgenti in materia di sicurezza delle città”. La commissione consiliare attinente alle questioni di Polizia Locale, tenutasi martedì 16 maggio, ha invece deciso all’unanimità di rinviare al dopo elezioni amministrative l’inserimento o meno delle nuove norme previste dalla decreto “Minniti” nel regolamento prima citato.

Questo decreto unitamente a quello n.13 del 17 febbraio 2017, “disposizioni urgenti per l’accelerazione dei procedimenti di protezione internazionale, nonché per il contrasto all’immigrazione illegale”, sono visti di buon occhio dalle “destre” di vario genere, anche perché ricalcano in peggio le disposizioni del pacchetto sicurezza dell’allora ministro Maroni. Tantissime associazioni che operano sul territorio nazionale e che hanno colto la pericolosità di queste norme, dalle Acli alla comunità di S. Egidio, dai Sindacati alla Caritas, a Libera e tantissime altre, sono contrarie a questi decreti. A Legnano ci sarà opposizione sociale sull’argomento? 

Il tema della sicurezza urbana era già stato affrontato dal Consiglio Comunale a dicembre 2016, prima dei decreti “Minniti”. In quella occasione il Consiglio votò, con esclusione dei gruppi consiliari della Lega Nord, Fratelli d’Italia e Per Legnano, un ordine del giorno che impegnava il Sindaco e la Giunta ad operare su una piattaforma di argomenti piuttosto articolati. Argomenti finalizzati alla sicurezza del territorio, alla prevenzione dei crimini e alla tutela dei cittadini, nel rispetto delle loro libertà personali e funzioni quotidiane. Un punto di partenza certamente non dettato da “furia securitaria” ma necessario per ampliare azioni miranti ad aumentare il grado di serenità sociale di cui i cittadini chiedono a gran voce conto. Spero che le misure “Minniti” vengano ritirate per incostituzionalità e mi auguro che il rinnovato Consiglio Comunale non cada in una logica persecutoria, dando applicazione ai suddetti decreti per rispondere ai problemi sociali. Se ciò dovesse accadere, il risultato potrebbe essere quello di uno scontro nella comunità.



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