martedì 2 maggio 2017

TRISTEZZA DEMOCRATICA

di Giuseppe Marazzini
02.04.2017

Ennesima violazione della legge Mancino che vieta l’apologia del fascismo. Forza nuova e Lealtà-Azione, due formazioni neofasciste, con un mesto corteo, hanno voluto ricordare Carlo Borsani con la strumentale scusa della medaglia d’oro al valor militare, in realtà come esempio di lealtà a Mussolini e al fascismo di Salò. 

L’Anpi e la CGIL di Legnano hanno, con un comunicato, chiamato in causa le Istituzioni per chiedere di agire come si è fatto a Milano: vietare la manifestazione. Se non vado errato l’appello è caduto nel vuoto, neanche l’Amministrazione comunale ha trovato il tempo per scrivere due righe.

Altri tempi quelli in cui si cercò di bloccare l’intitolazione a Carlo Borsani di un giardinetto davanti al Liceo cittadino, intitolazione decisa dal sindaco leghista di allora, Marco Turri, e dalla sua giunta di destra. Era il 1995, partigiani ed antifascisti un po’ di resistenza la misero in campo per evitare l’offesa che si stava arrecando nei confronti di Legnano, città insignita della medaglia di bronzo al valor militare per la guerra di liberazione. Altri tempi, appunto.
























Corriere della Sera, 26 aprile 1995

A Legnano le celebrazioni sono state caratterizzate dalla  protesta contro l’iniziativa del sindaco leghista Marco Turri e  della giunta di intitolare una piazza a Carlo Borsani, medaglia
d’oro al valor militare nella guerra greco-albanese, passato  poi nelle file della Repubblica Sociale. In una piazza San  Magno gremita di gente e di striscioni (“Sindaco vergogna”; “I legnanesi democratici dicono no a piazza Borsani”) il primo cittadino, con un discorso  dai toni generali che ha fatto leva sui valori della memoria e della pace,  non ha toccato direttamente l’argomento “piazza Borsani”. Accanto a lui,  sul palco, c’era anche Franco Landini, presidente dell’Anpi, che ha invitato  a vigilare su preoccupanti sentimenti di tolleranza verso il fascismo che  si stanno facendo strada. Alla manifestazione hanno preso parte anche  gli studenti del liceo classico cittadino, che si trova di fronte alla futura  piazza Borsani: durante i discorsi in piazza hanno raccolto 150 firme contro  l’iniziativa della giunta e nei prossimi giorni proseguiranno con l’iniziativa.  Al termine della manifestazione il corteo si è diretto al cimitero, dove sono  state deposte corone di fiori sulle tombe dei caduti. Nel pomeriggio il  Presidente degli ex partigiani ha tenuto un secondo discorso.

Dal libro
FRANCO LANDINI
Tenete alte le nostre bandiere
A cura di Luigi Marinoni e Vittoriano Ferioli

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