mercoledì 14 giugno 2017

GIOVANI E ASTENSIONISMO

di Giuseppe Marazzini
14.06.2017

















I cittadini che sono andati a votare hanno fatto la loro scelta. Purtroppo si sta sempre più consolidando l’astensionismo, a Legnano su 46 mila cittadini aventi diritto al voto, 22 mila, il 48%, non sono andati a votare. Avanti di questo passo si rischia, e gli esperti in materia stanno già facendo proiezioni future, un consolidamento dell’astensionismo fra il 50% e il 60%. A Canegrate l’astensionismo ha già raggiunto il 53%.

La Democrazia in sostanza non è in pericolo, ma un problema grosso c’è per il Paese con la Costituzione “più bella del mondo”. Penso che uno dei fattori che più incentiva l’astensionismo, è il modello di governo delle città sancito dalla riforma Bassanini del 1993, riguardante l’elezione diretta del Sindaco. Con l’andar del tempo però questo sistema, salvo rarissimi casi, ha mostrato le proprie debolezze diventando un sistema “opaco ed opprimente”.

Da diverso tempo i candidati sindaci e consiglieri vengono selezionati, salvi pochi esempi diversi, dai comitati elettorali di riferimento e indicati ai cittadini, ai quali si chiede di votarli sulla parola … È questa la democrazia partecipativa? Così facendo si esclude buona parte degli elettori da un vero confronto reale, e i principali esclusi da tale confronto sono i giovani.

Lo spirito iniziale dell’elezione diretta del sindaco ormai è andato perso, la stessa cosa si può dire anche delle liste civiche, che della loro genuinità iniziale è rimasto solo un bel ricordo. Ormai sono diventate espressione di interessi specifici non sempre trasparenti, di personalismi, di gruppi di pressione, ed utilizzate anche dai partiti per camuffare le loro debolezze.

Tantissimi giovani legnanesi aventi diritto al voto non si sono presentati ai seggi elettorali, dato rilevato da molti scrutatori. Neanche un candidato sindaco giovane come Andrea Grattarola è riuscito a smuoverli. L’assenza dei giovani è un dato, almeno sotto il profilo sociopolitico, che non va assolutamente trascurato. Se i giovani si astengono dal voto, al di là della generica apatia politica, si deve scavare a fondo per comprenderne le ragioni.

Per esempio qualche giovane che non ha votato mi ha spiegato sinteticamente il perché della loro disaffezione al voto: “cosa hanno fatto in tutti questi anni la politica e le amministrazioni per i problemi giovanili sul territorio? Anche quelle che verranno si comporteranno allo stesso modo”. “Il problema del lavoro e della disoccupazione è talmente grosso e impellente, che il senso di abbandono e il malessere fanno passare tutto in secondo piano, comprese le elezioni amministrative …” Sicuramente sono sfoghi di rabbia, ma come poter dare torto a tutti quei giovani, e sono tantissimi, che si trovano in situazioni senza sbocchi lavorativi e sociali immediati né per il futuro? Quanti giovani la pensano allo stesso modo? Non possiamo perdere troppo tempo per riparare i guasti che le generazioni precedenti hanno fatto contro i giovani d’oggi.

Non ho un numero preciso dell’astensionismo giovanile, ma devo supporre che il prossimo sindaco di Legnano verrà scelto da una maggioranza di “anziani”. Il rischio per le future generazioni è quello, dell’avviarsi di un modello politico cittadino gerontocratico senza alternative.

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