giovedì 8 giugno 2017

UN SINDACO DI NUOVA GENERAZIONE

di Giuseppe Marazzini
08.06.2017

Domenica 11 giugno siamo chiamati al voto per scegliere il Sindaco della città dopo una campagna elettorale sonnolenta. I candidati a Sindaco, con i loro difetti e pregi, sono tutte persone rispettabili, ma nell’insieme non spira vento nuovo. Anche da coloro che hanno fatto esperienza nel Palazzo Comunale- vedi Centinaio, Fratus, Guidi, Ferrario e Turri – giungono proposte che non appassionano il cittadino. C’è chi la sa più lunga, chi meno, chi offre tanto, chi meno, chi ha fatto un programma monumentale chi no, ma non c’è differenza. La differenza sta nella freschezza delle idee, nella voglia di voltare pagina definitivamente con il tran tran delle congreghe cittadine che hanno reso cupa e asfittica la politica legnanese.

Tra la congrega dei cappellini bianchi di Centinaio, che ha governato la città negli ultimi cinque anni, e la congrega dei fazzoletti verdi/azzurri di Fratus, che vuole tornare a “riprendersi la città”, non c’è differenza. Entrambi sono l’espressione di un modello amministrativo, seguito purtroppo da altri candidati, in cui le scelte e le decisioni importanti per la città avvengono nelle segreterie dei partiti o con i gruppi di sostegno. E’ un modello che la gente non sopporta più e che tutti dovrebbero rifiutare, giustamente.

Esempi di questo modello non mancano. E’ di questi giorni la contesa tra la congrega dei cappellini banchi e la congrega dei fazzoletti verdi/azzurri su chi è stato più bravo a gestire la municipalizzata Amga ed associate. Il risultato dei conti in rossi alla fine sarà pagato dai cittadini. A mio parere la spinta di un vero ed alternativo cambiamento non può che venire dai giovani, siano esse donne o uomini, ragazze o ragazzi.

E, anche il tentativo di coinvolgerli in liste giovanili a sostegno di candidati “stagionati” sa di vecchio e stantio perché conferma il pensiero “ I giovani sono il nostro futuro, ma non hanno esperienza …”. Così facendo la disoccupazione giovanile è arrivata al 40%. Non solo disoccupati, ma anche sfruttati e sottopagati per uno straccio di lavoro, che ha ridotto la loro vita in una condizione di precarietà permanente.

Ricordo ai vecchi soloni che la democrazia in Italia è stata conquistata anche con la morte di migliaia di giovani uomini e giovani donne durante la Resistenza al nazi-fascismo, e se vogliamo onorarli senza ipocrisia non possiamo negare ai giovani d’oggi la nostra fiducia. È vero anche che non tutti i giovani sono attenti alle dinamiche socio-politiche, che peraltro subiscono, ma la maggior parte ha colto perfettamente la natura della crisi sociale dei nostri giorni, crisi di cui le generazioni precedenti hanno precise responsabilità.

Chiedono spazio ed autonomia per costruire la propria vita e il proprio futuro, adesso e non quando avranno cinquant’anni. Ci chiedono di fare una passo indietro.

Tra i sei candidati a Sindaco per Legnano c’è un ragazzo di 26 anni, si chiama Andrea Grattarola. L’ho conosciuto quando era bambino e frequentava la scuola elementare Pascoli, la stessa delle mie figlie e me lo sono ritrovato adulto e candidato a Sindaco di Legnano per il MoVimento 5 Stelle.

Mi ha chiesto di dargli una mano, inizialmente ero sorpreso e perplesso, poi mi sono detto perché no, proviamo a togliere le ragnatele dalla vita politica cittadina con un Sindaco di nuova generazione.

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